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Fiera di San Marco

Al capitolo LVI del secondo libro dello Statuto (1) riguardante "Le fiere o mercati che si debbono fare ogni anno" così è disposto:

 
Fiera di San Marco
 

"A lode e gloria di Dio Onnipotente, della Beata Vergine Maria Sua Madre e del glorisissimo evangelista San Marco nostro spontaneo protettore e difensore, con questa disposizione, valevole in perpetuo, stabiliamo, ordiniamo e deliberiamo che ciascun anno, nei due giorni precedenti e nei due giorni seguenti alla festa, si facciano le vendite; ossia mercato in Sonnino, vale a dire fuori di Porta San Pietro e fuori della Portella (extra portam Sancti Petri e extra Portellam); in questi luoghi e loro adiacenze si debbono ritenere le cose da vendere, merci e bestiami tanto per gli uomini di detto Castello quanto per i forestieri. In questi cinque giorni in cui dureranno le vendite predette, sia i compratori come i venditori sono liberi ed esenti da ogni pagamento di gabella o plateatico".

A dirigere la festa venivano nominate quattro persone "che in quel tempo saranno gli esperti del popolo", i quali disponevano il palio al quale potevano correre tutti coloro che volevano correre in onore e lode di San Marco Evangelista.

Le cerimonie religiose iniziavano durante la settimana la settimana che precedeva la festa; si chiamavano Rogazioni di San Marco o litanie maggiori, dette così perchè più antiche per tempo e più solenni per rito di quelle del triduo che precede l'Ascensione.

 

(1) Aldo Cardosi: "Sonnino Terra nostra"